lunedì 22 maggio 2017

Vaccini

Figlia piccola non è vaccinata.
Figlia grande ha fatto l'esavalente, poi non è più stata portata ai richiami.

Siamo una di quelle famiglie bifolche, ignoranti e superstiziose che credono alle streghe e basano la loro cultura sui post di Facebook.

Le mie figlie prendono pochissime medicine, mangiano poca carne rossa comprata dal contadino del nostro paese che le alleva con amore, da un altro contadino che tiene le mucche da latte compriamo i formaggi e il latte stesso (che però bevo prevalentemente io). Per il resto si prediligono verdure e cereali nella più ampia varietà possibile.

Abbiamo frequentato conferenze e seminari in giro per il Nord Italia, da quelle del Dott. Roberto Gava a quelle riservate ai pediatri (che sono molto più illuminanti del fronte no-vaccini!); abbiamo partecipato a riunioni organizzate dal Comilva e ascoltato testimonianze e racconti. 

Il decreto approvato venerdì scorso ha rifilato un duro colpo al nostro morale, ma soprattutto ha fatto capire quanto conti la posta in ballo.
Una ghiotta occasione rifilare ben 12 vaccini in un colpo solo.
Addirittura la varicella, che le mie figlie si sono tolte con tre o quattro giorni di leggero fastidio dovuto a rade pustoline, e per la quale non è stato necessario somministrar loro nulla se non un blando lenitivo naturale per il prurito.

Sono molto scettico.
Io che non lo sono di natura, e che per natura tendo a non vedere macchinazioni e complotti ovunque.

Intravedo i pericoli nel lasciar gestire temi così delicati al "popolo".
Ma tocco con mano lo stato di decadenza della nostra sanità, e della mancanza totale di attenzione alla cura della singola persona.

La domanda che più mi torna in questi giorni, in cui l'esultanza dei favorevoli alla politica dei vaccini straborda nei discorsi di piazze reali o virtuali, è se tutta questa gente che taccia gli altri di ignoranza e d estremismo abbia mai fatto qualcosa per approfondire l'argomento, o se abbia tenuto fermo su un lettino di ambulatorio un bimbo di sei mesi mentre gli bucavano entrambe le gambine per iniettargli una medicina.





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