lunedì 10 ottobre 2016

Monday's grey, monday's blue

No, non è iniziata bene questa settimana.

Questa mattina colazione con sclero generale della figlia maggiore e conseguentemente della mamma.
E dire che sembrava essersi alzata allegra, vedendola scendere le scale con un sorrisone per poi farsi abbracciare e baciare da me.
Dopo però ci ha donato uno dei suoi attacchi ingiustificati di capricci, non saprei neanche dirne la causa, e in un attimo lo scontro è esploso, con figlia grande urlante, figlia piccola svegliata di soprassalto e urlante anche lei, mamma frustrata ed offesa... e urlante ovviamente.

Papà rassegnato e intento a mangiare l'ultima fetta di pane e marmellata.

Rimasto solo con le bimbe, ho preso in braccio e cullato la grande, che si è calmata in fretta, cominciando a ridere e scherzare con la sorella.
La crisi sarebbe rientrata in fretta, per le piccole, ma noi grandi non riusciamo proprio a scacciare in fretta le brutte sensazioni dopo un litigio. Se si tratta di uno scontro con i figli poi, il senso di colpa per aver perso le staffe ci perseguita per molto tempo.
Mi consolo dicendo che questo non è l'inizio della settimana, ma la conclusione della scorsa, visto che tutto il week end è stato caratterizzato da nervosismo e litigi in famiglia.

Sabato c'è stato il mio "trail di casa", 16 km e 1000 D+ sui sentieri del mio paese e della mia casa di montagna (Sentieri che per un paio di km ho pulito io stesso).
Mi sentivo abbastanza bene dopo i 100 km di appena una settimana prima, e infatti il tempo è stato nelle mie aspettative: meno di 2 ore (1h56') ed un ritmo di 7'14", il migliore fino ad ora mantenuto su pendenze simili e migliorato di addirittura 30" rispetto alla stessa gara fatta l'anno scorso.

Dovrei essere contento, però mi è rimasto un senso di scoraggiamento...
Mi chiedo che senso abbia faticare e allenarsi (relativamente) tanto, per rosicchiare qualche minuto nelle solite gare, con la solita gente.
In più ho sentito il peso dell'ansia da prestazione visto che era una gara veloce nella quale partecipavano tanti conoscenti, il che mi ha reso nervoso e irascibile, motivo per cui ci sono stati anche piccoli screzi a casa il sabato mattina, mentre ero rilassato e sereno per una corsa lunga dieci volte tanto.

Mi rendo conto che mi stonano le dinamiche di gruppo, la competizione, il dover fare le cose per gli altri, o per mettersi in mostra rispetto gli altri.
Purtroppo è una costante in tutte le cose della vita, e so benissimo che è sbagliato rifiutare a priori e in modo completo queste "sfide". Vorrei però riuscire a essere spontaneo, fare quello che mi piace perché piace a me, e ottenere l'approvazione e l'accettazione degli altri come un plus, una qualcosa di piacevole e non preventivato che aggiunge al massimo la ciliegina sulla torta ma non snatura il mio modo di essere.

E così oggi invece di avere l'entusiasmo e la voglia di correre ancora, sono cupo e pigro e non mi sono preparato la borsa per andare ad allenarmi in pausa pranzo. 
Complice anche il freddo e il tempo invernale.

Vedremo domani, o forse mercoledì. boh.




Ieri visto finalmente la mostra di McCurry alla Reggia Di Venaria.
Non sono mai stato un suo grandissimo fan, quando collezionavo le monografie della Magnum mi hanno colpito molto di più altri autori, meno scenografici ma più profondi e coinvolgenti.
La mostra è comunque bellissima, un allestimento perfetto nella fantastica cornice della reggia. 
Manca una storia, a parte il primo reportage in bianco e nero in Afghanistan, che è stato riunito all'inizio della sala con un video esplicativo. Dopo le foto sono sparse senza un ordine, solo immagini (bellissime, perfette a parte il famoso errore di photoshop) perfette disposte su teli semitrasparenti quasi a creare un labirinto magico in cui è facile perdersi e lasciarsi ipnotizzare.

Tanta forma... e sostanza? Non saprei, forse si è un po' persa rispetto ai suoi esordi.





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