lunedì 21 dicembre 2015

Runner in ginocchio

Ieri sera ho avuto la definitiva conferma che qualcosa non va.

Altra garetta di Natale da 5 km, un giro carino per le vie di un paese addobbato a festa con un temperatura neanche troppo proibitiva per il periodo. Era un'occasione ottima per fare una bella corsa, e io mi sentivo pure in forma e motivato a battere il mio personale.
E in effetti il primo dei tre giri stava andando alla grande, con un ritmo che oscillava tra i 4'20" e i 4'10" (destinato ovviamente ad abbassarsi, ma necessario per raggiungere l'obiettivo di 4'30" finale). 
Poi riecco quel dolore... una fitta sul lato esterno del ginocchio sinistro che mi ha fatto quasi cedere la gamba e che mi ha costretto a rallentare drasticamente zoppicando per alcuni tratti.
La cosa più furba sarebbe stato interrompere la gara, ma il concetto di abbandono faccio fatica ad accettarlo, e così piano piano ho raggiunto il traguardo.

Oggi guardando su internet ho capito cosa potrebbe essere: sindorme della bandelletta ileotibiale.
Lo so, farsi le autodiagnosi su internet è sbagliato e controproducente, ma l'idea sembra essere condivisa dalla maggior parte delle persone con cui poi ho parlato.

La descrizione mi calza a pennello, soprattutto per l'aumento improvviso del carico di lavoro e la predilezione per corsa in discesa su terreno irregolare.
Il trattamento consigliato è 20 giorni di stop più impacchi freddi... in pratica tutti i progetti di passarsi delle ferie natalizie tra giochi con le bimbe e lunghe uscite di corsa in montagna è andato a farsi benedire!



giovedì 17 dicembre 2015

Le corse del mercoledì

Ce l'abbiamo fatta, dopo più di un mese di assenze ieri sera sono riuscito ad andare ad allenarmi insieme agli altri del "Team".
Ovviamente in questo periodo il nemico numero uno è la pigrizia... con la temperatura esterna vicino allo zero e il buio ormai totale, trovare la forza di affrontare gli allenamenti di quel pazzo del Coach è davvero arduo.
Io sono in pratica il più scarso del gruppo, e già solo superare il loro riscaldamento (4/5 km intorno ai 4'30") è un'impresa, figuriamoci tenere dietro durante gli allenamenti.

Ieri sera facevano 7 km in progressione, partendo da 4 al km circa per scendere progressivamente.
Noi scarsi alternavamo un loro km lanciato ad uno di riposo, facendo in pratica delle ripetute 4x1000.
Per fortuna c'erano altri due a farmi compagnia, uno poco più veloce di me, così da potermi far tirare un po', e l'altro decisamente più lento, che mi ha permesso di non figurare come il più scarso del gruppo!

Alla fine è andata bene, e credo di aver tenuto il tempo dei giri sotto i 4, anche se devo ancora scaricare per bene i dati.

Mi rendo conto che questa maniaca dipendenza dal cronometro sfocia facilmente nel patetico, eppure è una fantastica molla per andare avanti e cercare di migliorarsi.
Che poi il mio obiettivo è quello di acquisire quel ritmo e quella resistenza in grado di farmi svolgere delle belle gare senza arrancare come un tisico, oppure di partire per dei giri in montagna di una certa lunghezza, senza dover star via per ore e ore tornando a casa completamente devastato.

Se nel 2016 riuscissi a non far più figli, magari per l'estate qualche bel risultato sarò in grado di raggiungerlo.

Oggi comunque è stato il giorno della prima recita natalizia all'asilo della più grande.
Essendo la più piccola, si è limitata a stare seduta vicino ai sui compagni vestita da stellina, agitando ogni tanto le braccine e guardandosi intorno spaesata.
Era comunque un amore, e solo la finta concentrazione sulla macchina fotografica mi ha permesso di non sciogliermi in lacrime.


lunedì 14 dicembre 2015

Litigi e Babbi Natale che corrono

Nei giorni scorsi ci sono stati alcuni momenti di scontro aperto con la bimba grande.
Complice forse un mio momento di nervosismo, unito ad una serie di giorni in cui lei arrivava alla sera particolarmente stanca e capricciosa, fatto sta che ci siamo ritrovati a litigare in maniera piuttosto accesa.
Tutto è cominciato una sera in cui lei era appunto particolarmente capricciosa, chiedendo di continuo di poter vedere i cartoni alla TV nonostante non sia nostra abitudine permetterglielo intorno all'ora di cena.
In ogni caso era evidente che fosse una giornata particolare, quindi qualche concessione in più gliel'abbiamo fatta.
Purtroppo i capricci sono continuati anche al momento della preparazione per la nanna, con crisi isteriche per non cambiarsi e lavarsi i denti.
Io a quel punto sono sbottato dal nervosismo, soprattutto visto tutta la fatica fatta nella serata per essere comprensivo e accomodante, ma avendo alla fine dei conti ottenuto solo il risultato opposto di quello sperato. Ad un suo gesto di stizza violento (unito ad un calcio involontario nelle mie parti basse), l'ho strattonata e bloccata finendo di vestirla a forza e buttandola sul letto lasciandola poi da sola in lacrime.
Ovviamente a questo punto è intervenuta la mamma, sostituendomi e facendole presente che aveva fatto arrabbiare senza un motivo.

Ovviamente non devo pretendere che una bambina di neanche tre anni possa capire di aver esagerato e chiedere scusa, eppure non ho potuto evitare di sentirmi offeso dal suo comportamento e barricarmi in un silenzio scontroso nei suoi confronti.
Lei in realtà un po' si sentiva anche in colpa, e ha pure azzardato un "mi sono dimenticata di dire una cosa a papà..." prima di addormentarsi con la madre, ma alla fine la serata si è conclusa con un freddo distacco tra noi due.

Distacco che è continuato pure il giorno dopo, sia nei brevi istanti in cui ci incrociamo al mattino che al mio ritorno dal lavoro.
Non mi andava di far finta di niente, sentivo l'esigenza di farle capire che le sue azioni hanno un peso, e che esiste anche un padre che si arrabbia e che deve essere rispettato e, perché no, temuto.
Poco alla volta ci siamo riavvicinati, anche se con qualche altro momento di scontro dovuto al fatto che non accettavo i suoi scoppi di ira e i suoi comportamenti irrispettosi nei miei confronti.

Mi rendo conto che il rischio di dimenticare che si tratta di una bimba piccola è sempre in agguato, specie con lei che sembra spesso più matura e consapevole per la sua età, eppure certe volte non riesco proprio ad evitare di arrivare a questi punti di rottura, così come non riesco a non reagire a comportamenti irrazionali e violenti con la violenza stessa.
Sento che è un problema comune a alla maggioranza dei genitori, e sento molti consigli su come non reagire mai sul piano fisico. Ma quando l'altra sera nel letto, mentre con calma e gentilezza cercavo di calmarla e leggerle una storia, si è ribellata e mi ha tirato una manata sul naso, non ho potuto evitare di scattare di colpo afferrandole il mento e bloccandola sul cuscino mentre la sgridavo.
E' vero, insegnare a reagire alla violenza con la violenza può' essere sbagliato, specie se porta loro a farlo.
Però come si fa a far loro prendere coscienza che i comportamenti violenti e maneschi hanno conseguenze gravi e pesanti? E che se iniziano a prendere questa strada potrebbero solo ottenere brutte conseguenze?

In ogni caso il fine settimana si è messo poi sul sereno, con serate tra amici e parenti e parecchio tempo passato in casa con serenità.

Sabato sera poi sono riuscito all'ultimo a partecipare ad una gara di "Babbi Natali" qui in zona, con un bel percorso di 5 km e poco meno di 100 metri di dislivello.
Avrei preferito un percorso piano, per poter tirare in gara il record sulla distanza, ma mi sono comunque divertito.
Alla fine ho chiuso a 24 minuti netti, contro un record personale di 23 sul piano... tempo non lodevole ma comunque apprezzabile vedendo che dietro di me c'era gente che di solito mi distaccava parecchio in altre gare.

Sto riprendendo il giro in somma, e soprattutto la voglia di sfidarmi e migliorare... buon proposito per l'anno nuovo







giovedì 10 dicembre 2015

I Reduci del Ponte

Ok, con il ponte dell'Immacolata siamo ufficialmente entrati in modalità-festa ON.
Albero fatto, decorazioni sparse qua e là, energie mentali dirottate in grande quantità verso la progettazione di regali, ferie e attività da fare nel tempo libero.

E' stato un ponte piacevole, al limite della perfezione.

Domenica dedicata allo sport, con una bella salita al monte Musinè, la più classica delle salite per i torinesi, che non avevo mai fatto lungo la via principale.
Bell'allenamento, quasi 800 metri di dislivello in poco più di 50', con la discesa esattamente a metà tempo.
Considerando che la mia amica di "riferimento", che da più di un anno cerco di raggiungere nelle gare della zona, ha impiegato in gara 47 minuti a salire, ma addirittura 35 a scendere, direi che in un'eventuale competizione (dove in media si diminuisce il tempo di una decina di minuti su queste distanze) avrei fatto la mia porca figura.

Anche la fotografia ha avuto la sua soddisfazione, grazie ad un Open day della Olympus dove mettevano a disposizione la gamma di prodotti OMD, con tanto di studio fotografico e modella.
Il paese dei balocchi insomma.
Sono sempre più contento della scelta fatta quasi un anno fa, quando ho deciso di sospendere la mia avventura nel mondo Reflex in attesa di un salto di qualità netto con una full frame. Sentivo l'esigenza di avere una macchina pratica e maneggevole, da tenere sempre con me anche quando si esce con tutta la carovana dei bimbi.
La OMD M-10 è stata veramente una scelta azzeccata: ancora non eccessivamente dispendiosa, ma con prestazioni veramente di alta gamma. Poi in fondo non sono un professionista, il mio è un hobby, quindi non c'è niente di meglio di un sistema che ti invogli a scattare sempre di più, aprendoti nuovi mondi e nuove prospettive.





Per il resto tanta famiglia, con le bimbe brave e simpatiche, due bellissime giornate a spasso per il centro di Torino, scoprendo nuovi localini dove fare ottimi pranzetti al volo, e godendoci l'aria di festa tra bancarelle di libri usati e di piccolo artigianato.




Inoltre ho avuto la possibilità di avere un intero pomeriggio per me, rinchiuso in casa con le mie serie TV sdraiato sul divano al caldo.

Ora l'ultimo sforzo, ormai una decina di giorni di lavoro, e poi possiamo ricominciare.






venerdì 4 dicembre 2015

Di corsa verso il week-end

Novembre è stato in pratica un mese di stop per quanto riguarda la corsa
Tra i postumi del trail, la donazione sangue che mi ha spompato e gli impegni famigliari, ho ridotto le uscite ad una manciata, e sempre di scarsissima qualità.

Mi ero ripromesso di riprendermi a dicembre, soprattutto con gli allenamenti in gruppo del mercoledì, e per adesso siamo sulla buona strada...
Da ieri sono tornato a correre in pausa pranzo, vincendo la pigrizia, il fastidio del freddo e soprattutto la mancanza di un pranzo rifocillatore/consolatore.
Questi allenamenti non sono il massimo, lo so. Alla fine ho a disposizione una qurantina di minuti effettivi di corsa, e io patisco molto gli sforzi brevi e intensi.
Ieri infatti sono stato penoso... due chilometri di riscaldamento, poi un tentativo di cinque più sostenuti. Alla fine ho chiuso con un deprimente 5:09/km... ancora il maledetto muro dei cinque che non mi abbandona!
Oggi il successo era già solo replicare l'uscita. In ogni caso le cose sono andate un po' meglio (seppur con il solito momento di crisi intorno al secondo km) e sono sceso a 4:52.

Un mese fa puntavo a scendere sotto i 4:30/km, direi che la strada non è di certo quella giusta...

Comunque ho qualche perplessità sulle scarpe.
Da un paio di mese sono passato alle nuove Brooks Glycerin 13 (arrivando dalle 12), e devo dire che non mi convincono. Se stringo appena i lacci sento fastidio al collo del piede, e facendo i 24 km di trail mi sono venuti fastidiosi dolori ai tendini.
Con le 12 mi trovavo meglio, sia su asfalto che su sentiero.

Regalarsi un paio di Cascadia per Natale??? 




Intanto il lungo ponte è arrivato, e l'intenzione è di fare una bella scalata di un migliaio di metri di dislivello, per non perdere la forma nella salita che mi aveva dato qualche soddisfazione negli ultimi tempi...

Ce la faremo?

giovedì 3 dicembre 2015

Sweet December

Dicembre si fa strada minacciosamente nella mia vita, forte del suo peso specifico decisamente importante (opprimente?) che rende la sua avanzata inesorabile e travolgente.

Non sono pronto, non sono pronto.

Per i regali ho più o meno trovato la quadra in due rapide mosse ad effetto: 1) sistemato moglie con buono centro bellezza/benessere 2) delegato a lei il resto dei regali.

Rimane l'eventuale incombenza di organizzare qualcosa per i giorni di festa, soprattutto Capodanno, ma ormai è tardi per pensare a qualcosa di particolare, e soprattutto è ancora troppo presto per portare la piccola in qualche viaggio appena un po' impegnativo.
Probabilmente si ripeterà la cena tranquilla in casa come l'anno scorso, che comunque si rivela sempre una scelta ottima e soddisfacente.

Ma in realtà queste sono cose secondarie... il brutto di dicembre, è che spesso ti ricorda che nella vita sarebbe cosa buona chiudere un ciclo e aprirne un altro. Evolvere.
Questo ultime settimane sono state abbastanza pesanti per me: il cane, il lavoro,  gli amici, lo sport, l'amore... ogni caso mi ha messo duramente alla prova, lasciandomi spossato, fragile, privo di entusiasmo e di iniziativa.
Il lavoro è così da tempo. A febbraio saranno dieci anni che lavoro nello stesso posto, e da tempo ormai languo in una situazione di stallo (addirittura di regressione) senza intravedere grandi margini di crescita (a meno che il mio capo non "abdichi" per qualche strana ragione).
Ogni tanto spulcio gli annunci su Linkedin, e in effetti qualche opportunità potrebbe anche esserci... ma non di certo a 3 km da casa e in un paesino tranquillo che posso raggiungere comodamente in bicicletta.
L'unica volta che mi sono buttato seriamente, è quando ho provato a contattare la LEGO in Danimarca per un posto di progettista di giocattoli.
Azzardo sicuramente, una rivoluzione assoluta: dalle montagne della bella e calda Italia alla pianura fredda e grigia della Danimarca meridionale. Però credo che l'esperienza sarebbe potuta essere interessante.

In realtà l'attaccamento alla mia terra, alla mia famiglia e alla mia comunità è davvero forte, non ho proprio le caratteristiche del nomade.
Ma questa dipendenza mi fa sentire debole, vulnerabile, e il primo pericolo è l'eventuale crisi della mia azienda, evento al momento abbastanza remoto (almeno per il mio ruolo), ma non del tutto impossibile.

Una possibile via di fuga sarebbe il mio Progetto Montagna, l'idea cioè di avviare poco per volta un'attività sulla nostra montagna, coinvolgendo i miei famigliari mantenendo in parallelo il mio comodo posto da lavoratore dipendente.
Idee ce ne sono molte, terreno e fabbricati sufficienti ed eventualmente ampliabili... ovvio bisogna avere prima di tutto coraggio per buttarsi ed esporsi (e tanto tempo da dedicare!!!).
Qualche base la sto buttando da anni, assecondando soprattutto mio padre, e i risultati per ora sono soprattutto i nostri orti, gli alberi di mele e le nostre due pecorelle Shawn-the-sheep e Doroty.




A inizio anno conto di partire con un ulteriore passo, creare percorsi dedicati alla corsa/mtb/trekking, pulendo e ripristinando sentieri e installando una segnaletica dettagliata.
Per far questo ci sono soldi, manodopera che necessita di un po' di lavori extra, e appassionati per provare e collaudare il tutto.
Il primo traguardo di questo progetto dovrebbe essere una piccola gara di corsa, magari su un anello di 5 km da ripetere a seconda delle categorie.
L'organizzatore di eventi del genere numero uno della zona mi ha già assicurato tutto l'appoggio necessario, quindi i presupposti sono più che ottimi...

basta solo partire!







giovedì 26 novembre 2015

Alti e bassi

Ieri è stata una giornata pesante...
Un viaggio in giornata a Milano per lavoro, e poi al ritorno a casa una bimba piccola piuttosto nervosa e capricciosa. 
Per carità niente di che, più che capricci erano lamenti e pianti sommessi, però il doverla sempre tenere in braccio e cullarla, unito alla solita frenesia della preparazione della cena, mi rendeva insofferente e nervoso, bisognoso di silenzio e di solitudine.

Credo che la causa principale sia il senso si fastidio (e di colpa) per la giornata sprecata. Prima dal punto di vista lavorativo, dove da settimane ormai è solo un trascinarsi per otto ore in attesa di finire la giornata, e poi dal punto di vista personale/sportivo, in quanto ancora una volta ho saltato il mercoledì di corsa, sia per la stanchezza della giornata che per il freddo davvero fastidioso.

Purtroppo il nervosismo è contagioso, quindi il mio essere scostante si è propagato verso la parte femminile della famiglia, rendendoci tutti scostanti, e quando ho preso tutte e due le bimbe per cambiarle e lavarle, mi sono ritrovato in poco tempo con due piccoli demoni urlanti e scalcianti che invocavano mamma e mi sfuggivano da tutte le parti (non solo la grande, ma ormai anche la piccola tende a rotolare via dal fasciatoio come un bagarozzo impazzito).

Sono troppo vulnerabile a questi meccanismi autodistruttivi, ne sono consapevole.
Da un lato il mio essere tendenzialmente pigro e non costante nelle cose, dall'altro la voglia e la consapevolezza di dover/poter fare di più.
Il momento più critico è il fine settimana, con le aspettative di fare qualcosa, di realizzare progetti per la casa e la famiglia, e dall'altro lato la voglia di lasciarsi alle spalle la settimana pesante appena trascorsa, cazzeggiando e godendosi i momenti di relax e di fancazzismo estremo.
Ed ecco che il più delle volte non si realizza né una cosa né l'altra, ma si ottiene solo delusione, nervosismo... e litigate.


Per fortuna il mio momento di pace ieri sera alla fine  è arrivato, con le tre femmine nel letto e io da solo sul divano davanti a Netflix.

Che figata Netflix vero???

Noi non abbiamo la televisione, solo AppleTV e PC, e la mia pigrizia da tempo mi aveva fatto smettere di guardare film e serie TV, dato che non avevo più voglia di mettermi lì a scaricare, inserire sottotitoli, spostare il portatile per vedere i programmi sul televisore...
Adesso è tutto a portata di mano, un sacco di serie a disposizione solo da far partire perché proseguano in automatico memorizzando cosa hai guardato e dove sei arrivato.

Ecco quindi che in un mese di abbonamento mi sono già sparato:

Californication prime tre serie
Sons OF Anarchy prime due serie
Marco Polo 
Narcos
Orange Is The New Balck

Basta poco per rilassarsi un attimo e ritrovare un minimo di equilibrio, e infatti questa mattina l'atmosfera era molto più serena e rilassata... a parte il risveglio della grande leggermente anticipato agitato.
Non è mai la più simpatica del mondo appena sveglia, ma oggi era addirittura incazzata nera, e quando sono salito per prenderla, ha cominciato a inveire contro di me e contro tutti i maschi, dicendo che voleva solo mamma e le femmine.

Ma sarà normale a due anni e mezzo essere già così femministe militanti???

Per carità, è durato poco.
Il nostro rituale di corteggiamento è ricominciato (come ogni giorno) da zero, e piano piano si è fatta conquistare di nuovo dal maschio cattivo di casa, tanto che quando ho messo la giacca per uscire le è spuntato il broncio e una mezza lacrimuccia mentre mi chiedeva perché andavo già via.

Per proseguire in positivo la giornata dovrei quindi impegnarmi ed essere produttivo al lavoro (!!!) e riuscire ad andare a correre almeno un po'...

Domani forse, dai.






martedì 24 novembre 2015

C'è chi parte e c'è chi resta

Beh insomma, c'è che ad un mese dall'arrivo della piccola, il nostro vecchio Mr.P ci ha lasciati all'improvviso.

Aveva compiuto da poco quindici anni, ma nulla lasciava presagire quello che è accaduto. 
Il venerdì stava più che bene, allegro e morto di fame come sempre durante una cena con amici, poi la notte ha vomitato (da come ho potuto vedere solo la pappa che gli ho preparato io), e il giorno dopo era piuttosto mogio.
Alla sera quando sono tornato a casa non si alzava più, e poco dopo è spirato pacificamente, come se si addormentasse.

Già mentre cerco di riordinare i ricordi, mi saltano alla mente pensieri colpevoli, su come avrei potuto fare di più, su cosa sarebbe successo se fossi corso subito dal veterinario eccetera...
Non lo so, dubito che sarebbe cambiato qualcosa, forse al meglio l'avrebbero manipolato e tagliuzzato seguendo le più moderne arti veterinarie... per poi rimandare solo l'inevitabile.
Invece se n'è andato serenamente, nello stesso e identico luogo in cui è arrivato quindici anni fa, quasi come se volesse togliere il disturbo, non creando fastidi neanche al momento della morte.

Questa cosa del fastidio mi torna continuamente in mente. 
Lui era il cane tranquillo e meno fastidioso dell'intera zona. Non abbaiava praticamente mai, si faceva la sua vita, aveva poche esigenze.
E' stato un collante fondamentale nella nostra famiglia, prima per il suo formarsi, poi per il suo mantenersi unita fino all'arrivo delle due bimbe.
Proprio in questo momento cruciale, con la fatica delle nostre cose quotidiane e le sue esigenze di vecchietto, per noi stava sempre di più diventando un peso, un fastidio.

I peli, la puzza, la fatica di portarlo fuori dopo una giornata pesante, le pisciate davanti a casa dove le bimbe giocano, i soldi spesi per mantenimento e cure mediche...

Ovvio, il peso era niente se confrontato con l'amore che riceveva e ci ricambiava, e il vuoto lasciato è immenso. Ma a volte mi sembra proprio che la sua sia stata una scelta ponderata...

Il mio compito è finito, per non disturbare oltre me ne vado.


Alla fine l'ultimo viaggio l'abbiamo fatto io e lui, non poteva essere altrimenti.
Lui mi aveva scelto, il più cocciuto della cucciolata che si era subito attaccato a me come se la decisione di andarcene insieme fosse stata scritta ben prima del mio arrivo.
E così siamo saliti sulla montagna, nel nostro rifugio, perché è lì che ormai risiedono le nostre anime... o almeno l'essenza più profonda di esse.





Che poi il posto non è niente male, sopratutto d'autunno.

Mi raccomando, tienimelo al caldo amico mio 





giovedì 19 novembre 2015

Da qualche parte splende il sole

Stamattina guardando dalla finestra del bagno mi sono reso conto che eravamo avvolti dalla nebbia.
Era da qualche anno che se ne vedeva poca, quasi niente direi, da queste parti. Quando ero studente pendolare a Torino mi ricordo che era quasi la norma nel periodo invernale, o comunque accadeva di frequente.

In ogni caso oggi eccola qui, una triste e fredda coperta grigia sospesa sulle nostre teste, che garantisce un clima tetro e freddo e annulla qualsiasi voglia di iniziare la giornata lavorativa.

La cosa odiosa della nebbia, è che sembra essere stata inventata apposta per scassare i maroni a noi. Sopra il sottile strato di vapore acqueo c'è di solito una giornata stupenda, mentre noi siamo relegati a starcene al freddo e al buio.

Cosa fare quindi?
Mandare una mail al capo preannunciando un paio d'ora di ritardo, e prendere la prima strada su per la montagna in modo di lasciare il più in fretta possibile il fondo valle.

Risultato?
Cielo azzurro, sole stupendo e temperatura che passa da due a diciassette gradi.
Il tempo di ricaricare le pile, fare qualche foto, e poi si può anche affrontare una giornata lavorativa.






E così ho anche trovato la forza di andare a correre in pausa pranzo (anche se il sole non ce l'ha fatta ad uscire, e la temperatura non arrivava a dieci gradi), riuscendo a fare sette chilometri di poco sotto i 5min/km.
Lento, dovrei puntare ai 4'30'' almeno, ma non riesco più ad ingranare bene in queste settimane, ho sempre le gambe pesanti e mi prendono dei momenti di crisi che fatico a superare. Senza contare poi che sono passati solo cinque giorni dalla donazione di sangue.
Ma il tempo è quello che è, e infatti la pausa pranzo è l'ultima spiaggia per riuscire a fare qualcosa. Forse è meglio puntare solo ad un mantenimento per questo termine dell'anno, e con il prossimo ricominciare a spingere di più.

Prossimi obiettivi, trail sulla neve a Sestriere il 19 dicembre, poi maratona alpina in primavera e i 44 km del giro del Monviso in estate.

Ce la faremo (?)

mercoledì 18 novembre 2015

Ci riproviamo?

Credo che riprendere a scrivere adesso sia una buona cosa.
Leggere l'ultimo post mi fa sorridere, non l'avevo mai fatto dopo averlo scritto. Le due lineette preannunciavano l'arrivo di una seconda e bellissima bimba, ormai sulla soglia dei due mesi.

I mesi di attesa sono stati mediamente faticosi, a causa soprattutto di alcuni problemi fisici della mamma che non le hanno permesso di godersi la gravidanza. 
Per fortuna poi il parto è stato meraviglioso (soprattutto per loro due, io questa volta ho partecipato molto poco), svoltosi a casa in un ambiente accogliente e sereno alla presenza di un gruppo di donne molto dolci e preparate.

Lo ammetto, avevo molto paura di questa cosa. Egoisticamente avrei preferito essere in ospedale con un esercito di medici a disposizione, ma alla fine sono stato contento della scelta, e confrontando le due nascite mi rendo conto di quanto migliori una situazione vissuta con consapevolezza in casa.
Quando sono entrato in camera, mia moglie con la piccola in braccio mi ha guardato e non riusciva a smettere di sorridere e dirmi quanto fosse stato bello.
Vederla così valeva il prezzo di tutte le paure che ho provato.

Particolarmente emozionante è stato l'incontro tra le due neo sorelle...
La più grande è arrivata la mattina dopo (prima notte passata dai nonni!), e tutta timida ed emozionata è entrata in camera da letto dove l'aspettava la mamma. 
All'inizio si nascondeva ridacchiando e dicendo "io sono un po' timida!", poi è corsa sul letto tutta contenta baciando la mamma e la sorellina.
Per fortuna la sua reazione al nuovo arrivo si è mantenuta positiva fio ad ora. Magari un po' più di voglia della mamma la sera (prima la portavo a letto io, adesso non riesco più) e qualche momento di capricci per attirare l'attenzione, ma niente che non si risolva in fretta e con due coccole.

E per quanto riguarda me?
Beh, credo di essere riuscito a reggere bene fin ora. 
Mi pesa un po' non avere più tempo per nessuna delle mie attività extra famiglia: corsa, montagna, amici. Ma sono consapevole che per una mamma è ancora peggio.
L'unica aggravante che credo ricada su noi uomini, è il fatto di riceve meno gratifiche dai figli...
Almeno a me capita così. La mamma è ancora il centro dell'universo per le bimbe, che invece sono più nervose e insofferenti con me: la piccola si quieta solo con il contatto della mamma o, meglio, della tetta; la grande vuole più attenzioni e quindi ogni cosa deve farla con mamma...
Papà no.
Solo le femmine, i maschi no (cit.)

Quindi a me non resta che sgobbare.
Pulire, far da mangiare, lavare o cambiare le bimbe fino a che resistono, eccetera.

In tutto questo come ne risente la mia carriera da runner???
Ovvio, non decolla.
Da settembre avevo iniziato ad allenarmi insieme ad un gruppo di gente tosta, roba da farsi la maratona a 4min/km, e stavo migliorando decisamente, abbassando in poco più di un mese di quasi un minuto al chilometro i miei tempi sulle brevi distanze.
Adesso invece ho di nuovo mollato, e temo di aver perso qualcosetta.
Domenica scorsa si è svolto l'evento clou della zona, un trail da 24 km con 1200 metri di dislivello.
L'altr'anno ho impiegato 3h34', ma vedendo i tempi di quest'anno nelle varie gare puntavo alle 3 ore.
Invece la mancanza di allenamento sulle lunghe distanze si è fatta sentire, e dopo un ottimo inizio, sulla media che volevo, ho cominciato ad avvertire un dolore costante al tendine (credo) tra anca e gamba.
Alla fine ho chiuso zoppicando e molto sotto il mio passo abituale, anche se il tempo si è fermato su 3h12' (un bel miglioramento comunque).
Di certo con qualche bel lungo in più prima della gara sarei riuscito a sfiorare le agognate tre ore (e battere quel maledetto del mio collega che mi precede sempre di un soffio quando c'è salita).


D'altro canto sto ricevendo qualche soddisfazione come fotografo.
Questo fine settimana replicherò una mostra già proposta due mesi fa (giusto in concomitanza con la nascita di Bimba2) e che sembra abbia riscosso un discreto successo.
Mi è piaciuto prepararla, perché è stato una sorta di reportage per raccontare la storia medievale di una paese della mia zona, quindi prima è nata l'idea, poi sono partito a fare le foto con a disposizione neanche troppo tempo, cercando i momenti della giornata migliori, le visuali più suggestivi e innovative, per poi editare tutto il materiale alla ricerca di uno stile uniforme e personale.

Ci sarò riuscito?
Beh, sicuramente avrei potuto fare meglio, scattando con più calma e con più attenzione. Ma in fondo il lato tecnico non è quello che mi interessa di più, preferisco uno stile più rozzo e d'effetto, con sbavature volute e cercate che tolgano quella patina di fredda ricerca tecnica vista troppo spesso nella fotografia contemporanea, e dovuta forse alla potenza delle macchine digitali, che portano l'autore a preoccuparsi di più di far vedere la galassia di pixel che è in grado di sviluppare la sua macchina da 3000 euro piuttosto che far trasparire un po' di sentimento (di anima?) dal suo lavoro.

E' forse una scusa per giustificare la mancanza di capacità???
Forse si, me lo chiedo spesso. Eppure mi è capitato di editare in maniera creativa alcune immagini, una volta facendo attenzione alla perfezione della tecnica, un'altra quasi "dipingendo" con gli effetti grafici, senza badare a sbavature e sovrapposizione di stili... e alla fine preferivo di gran lunga quella più grezza.

Ai posteri l'ardua sentenza. 
La cosa certa è che questa esperienza mi ha dato tantissimi stimoli personali e anche notorietà nella zona, il che non è male.

Nient'altro da dire?

Beh, ci sarebbe altro, e sarebbe ora di elaborare l'avvenimento scrivendone dettagliatamente...
Ma forse è meglio fare un'altra volta.




venerdì 27 febbraio 2015

Come Back

Sono passati quasi  tre mesi dall'ultimo post.
La cosa è significativa, rispetta il mio stato d'animo in questo periodo...

Dicembre è stato un mese mediamente negativo, nel quale ero spesso e volentieri apatico o nervoso.
I finesettimana soprattutto erano un momento di crisi (In realtà sono sempre un momento critico, specialmente nella brutta stagione), e il risultato era quasi sempre un brutto momento di litigi e malumore per casa.
A questo si è aggiunta una brutta infezione alla gola, che mi ha fatto passare una settimana terribile senza che riuscissi a deglutire e quasi a parlare, compromettendo sostanzialmente anche tutte le mie pretese di miglioramenti nella corsa.

Con queste premesse le vacanze di Natale sono arrivate accolte da sentimenti piuttosto negativi, e di certo non verranno ricordare come le feste più belle della nostra vita famigliare.

Ma il 2015 si accingeva a portare qualche miglioramento.
Tutto è iniziato con un piacevole Capodanno, trascorso in tranquillità a casa nostra con una coppia di amici.
Una coppia particolare, una coppia "Faster": un figlio dopo sei mesi di conoscenza, un secondo dopo neanche un anno dal primo.
Molto particolari e molto diversi da noi e dalle nostre abituali frequentazioni, ma da quando ci siamo conociuti al corso pre-parto abbiamo subito stretto una buona amicizia.
Con loro e con i bimbi la serata è trascorsa serena e piacevole, e il fatto che ci accomuni una particolare passione per il buon cibo ed il buon vino, ha resto la cena molto gratificante per tutti.

Il buon inizio anno è proseguito con una breve vacanza a Roma, che Bimba (ovviamente) e Mamma vedevano per la prima volta.
Abbiamo passato quattro giorni sereni e in perfetta armonia tra di noi, complice un appartamentino in centro davvero comodo e confortevole, ed un tempo più che clemente.
Poco importa che del mio particolareggiatissimo programma si sia riusicti a rispettare a stento il cinquanta per cento, Bimba è rimasta folgorata dal Colosseo, e ancora adesso racconta con orgoglio ai visitatori, sfoggiando il suo bellissimo libro illustrato, che lei è stata a "Oma" e ha visto il "Osseo".

Il rientro al lavoro però ci ha fatti ripiombare nel solito tran-tran, e ben presto l'atmosfera si è di nuovo ingrigita.
Consapevole che moltissima responsabilità sia mia, conseguenze di fantasmi passati, paure per il futuro e mancanza di capacità nello smuovere le cose e darmi una scrollata.

Ma poi è arrivata una sorpresa "inaspettata"...







Inaspettata, insomma...
Di sicuro dopo la fatica fatta per Bimba non credevamo che tutto potesse essere così facile. Però il pensiero c'era, il dubbio era al massimo sulla tempistica.

Infatti, dopo un primo momento di euforia e gioia assoluta, qualche paura è arrivata...
Come sarà gestire due bimbi? 
Quanto patirà Bimba?
Saremo pronti a ricominciare tutto daccapo, quando si intravedeva ormai una via d'uscita dalla fase "stravolgimento figlio"?

Ma io credo che nonostante tutto il momento sia buono. 
Proprio oggi Bimba compie due anni, a parte la dipendenza dalla tetta come aiuto alla nanna, comincia ad essere indipendente e sempre più "saggia". Vivere poi a stretto contatto con il cuginetto di soli sei mesi più grande, l'ha abituata a non essere sempre al centro dell'attenzione. Per non parlare del suo fratellone Mr.P

Noi come coppia dovremmo rinunciare a ritrovare momenti più frequentemente momenti solo per noi, ma abbiamo già sperimentato el gioie che si hanno in cambio, e alla fine ne vale la pena.